Credito d’imposta erogazioni liberali per impianti sportivi pubblici: novità 2025

Credito d’imposta erogazioni liberali per impianti sportivi pubblici: novità 2025

Il comma 246 dell’art 1 della legge prevede la proroga al 2025 della disciplina del credito d’imposta per le erogazioni liberali per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche.

Ricordiamo che la legge di bilancio 2019 aveva previsto, per le erogazioni liberali in denaro effettuate da privati per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche, un credito d’imposta al 65% delle erogazioni effettuate, anche nel caso in cui queste ultime siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari degli impianti medesimi.

Il credito d’imposta, ripartito in tre quote annuali di pari importo, è stato riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali con un massimo del 20% sul reddito imponibile, mentre per i soggetti titolari di reddito di impresa il limite è fissato al 10 per mille dei ricavi annuali.

La stessa legge di bilancio 2019 ha previsto l’inapplicabilità dei limiti all’utilizzo in compensazione di 700 mila euro, previsto dall’articolo 34 della legge n. 388 del 2000, e di quello annuale di 250 mila euro, di cui all’art. 1, comma 53, della legge n. 244 del 2007.

Il credito d’imposta in questione non è cumulabile con altre agevolazioni previste da disposizioni di legge a fronte delle medesime erogazioni liberali.

La legge di bilancio 2019 ha previsto, infine, un doppio ordine di obblighi di comunicazione, nei confronti dell’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, in capo ai soggetti che ricevono la donazione.

Innanzitutto, i beneficiari devono dare immediata comunicazione all’atto della ricezione dell’erogazione liberale, rendendo noti l’importo e la destinazione, provvedendo a darne adeguata pubblicità attraverso l’utilizzo di mezzi informatici.

In secondo luogo, entro il 30 giugno di ogni anno successivo a quello in cui è avvenuta l’erogazione liberale e fino alla fine dei lavori, i beneficiari devono comunicare lo stato di avanzamento dei lavori e le modalità di utilizzo delle somme donate.

Il credito d’imposta, inizialmente introdotto per l’anno 2019, è stato successivamente prorogato all’annualità 2020 ed in seguito applicato anche per l’anno 2022, limitatamente ai soggetti titolari di reddito d’impresa, e per l’anno 2023, limitatamente ai soggetti titolari di reddito d’impresa, nel limite complessivo di 15 milioni di euro.

La norma appena introdotta specifica che tale credito si applica anche per l’anno 2025, per i soggetti titolari di reddito d’impresa, nel limite complessivo di 10 milioni di euro e secondo le modalità disciplinate dal comma 623 dell’articolo 1.

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